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Il personal branding per trovare lavoro

Adecco ha realizzato il Work Trends Study in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano: l’indagine indica la crescente influenza del personal branding nella valutazione dei candidati.

Le piattaforme digitali e i social network vengono infatti utilizzati più come canale di personal branding che come canale di incontro tra domanda e offerta di lavoro.

I recruiter analizzano le informazioni online per i profili non manageriali (dal 12% del 2015 al 28,3% del 2019), per le ricerche dei middle manager (dal 44% al 39,3%) e dei senior manager (dal 40% al 32,7%).

È sempre attiva la selezione online per i profili dell’area Marketing, Information Technology, Comunicazione, Ricerca e Sviluppo, Vendite e HR. Questo dato ci indica l’importanza del personal branding soprattutto per chi cerca nuove opportunità professionali in questi ambiti.

Linkedin è il canale più usato dai candidati (58% del campione, era il 54% nel 2015), cresce lutilizzo di Facebook (dal 27% al 32%) e fa la sua comparsa Instagram (10%), superando Twitter (4%). Si registra invece un leggero calo nellutilizzo dei social da parte degli HR e dei recruiter sia per quanto riguarda LinkedIn (dall88% del 2015 al 74% oggi) sia per Facebook (dal 28% al 14%) ma fa la sua comparsa Instagram (15%), che anche qui supera Twitter (11%).

“Limpatto dei canali social sullattività di scouting degli HR e sulla ricerca di un lavoro da parte dei candidati – dichiara Cristina Cancer, Head of Talent Attraction and Academic Partnership di The Adecco Group è in crescita costante. La rapida evoluzione del mondo del lavoro e laffermazione dei canali digitali in tutte le attività quotidiane sia professionali che personali sta cambiando radicalmente le abitudini non solo di chi cerca un lavoro, ma anche dei professionisti che si occupano di risorse umane. Nei prossimi anni sarà importante riuscire a leggere in anticipo gli effetti di questi cambiamenti per avvicinare la domanda e lofferta di lavoro, facilitando la vita sia dei candidati che degli HR”.

I recruiter cercano in rete informazioni sulla Digital Reputation dei candidati, ossia valutano come si presenta il Personal Branding del candidato. Sulla base delle informazioni così acquisite, il 44,1% dei Recruiter ammette di aver scartato un profilo CV sulla base di una Web Reputation non idonea.

L’evoluzione digitale impatta sulle modalità con cui vengono valutati i candidati: il personal brand è dunque uno dei fattori che incide sulle scelte dei potenziali datori di lavoro.

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